IL CONDIZIONAMENTO CLASSICO
PAVLOV E IL CONDIZIONAMENTO CLASSICO
Pavlov e il condizionamento classico è una delle primissime cose che si studiano in cinofilia.
Insieme al condizionamento operante, possono essere consideratidei dei maggiori contributi della psicologia del comportamento . Entrambi spiegano le due differenti dimensione dell’apprendimento.
In questo articolo per ora parliamo del condizionamento classico.
Il condizionamento classico studia le risposte comportamentali determinate in pratica da una manipolazione delle condizioni ambientali, riconducendolo ad un meccanismo di stimolo-risposta.
Da stimolo neutro, si trasforma in stimolo condizionato, producendo una risposta condizionata.
Ve lo spiego meglio: il processo di apprendimento prevede che venga associato ad uno stimolo neutro uno stimolo significativo, come potrebbe essere il cibo, esso provocherà’ una risposta involontaria, come la salivazione nel vedere il cibo.
Dopo un certo numero di ripetizioni, questo stimolo neutro acquisirà lo stesso significato dello stimolo incondizionato, divenendo a questo punto uno stimolo condizionato, generando la stessa risposta.
Il condizionamento classico, il cui padre è Pavlov, fa parte della teoria comportamentista.
Il comportamentismo è una corrente che cambia l’idea di psicologia (se volete saperne di più sul fondatore, J.B Watson, vi lascio il link a Wikipedia).
Nelle basi fondamentali di questa branca della psicologia, rientra sicuramente il condizionamento classico e gli esperimenti di Pavlov.
Questi esperimenti vennero effettuati su dei cani monitorando l’aumento della salivazione in presenza di determinati stimoli. Il suo obiettivo era studiare come i riflessi condizionati potessero diventare incondizionati.
In sostanza il condizionamento classico riduce il comportamento a un meccanismo di stimolo-risposta.
A parte il fatto che sugli esperimenti di Pavlov, personalmente non vorrei esprimermi perché’ beh… avrei da dire, ma non è questa la sede.
L’esperimento di Pavlov consisteva nel tenere il cane in una gabbia, dopo avergli impiantato chirurgicamente dei tubi nella cavità orale, per registrare i flussi di saliva. Questa discutibile pratica permise a Pavlov di notare che quando il cane vedeva il cibo o ne sentiva l’odore, produceva saliva (stimolo incondizionato del cibo e la risposta incondizionata sottoforma di salivazione)
A questo punto inserì uno stimolo neutro mentre portava il cibo ai cani, aggiunse il suono di una campanella.
A questo punto notò che, dopo un certo numero di ripetizioni, anche il suono della campanella provocava un aumento della salivazione.
In sostanza, il suono diveniva uno stimolo condizionato e l’aumento della salivazione una risposta condizionata.
Tutte queste dinamiche giocano un ruolo molto importante nella teoria dell’apprendimento associativo.
Vediamo, per farvi un esempio “umano”…
quando un fidanzato ci dice “dobbiamo parlare”, in automatico ci preoccupiamo. Oppure quando suona la campanella della scuola…avete capito?
Aggiungo una cosa…
Le risposte che possono essere condizionate e associate ad uno stimolo possono essere di diverso tipo:
Fisiologica o condizionamento delle attività neurovegetative, ad esempio l’accelerazione del battito cardiaco quando il cane si trova dal veterinario, oppure quando torna il proprietario, due situazioni, una spiacevole ed una piacevole.
Affettiva o condizionamento delle emozioni e dell’umore, come ad esempio collera alla vista di un altro cane o tristezza nel vedere il proprietario uscire di casa
Cognitiva (rappresentazioni e credenze). Ad esempio, a seguito di cure che gli provocano dolore, il cane associa che è il proprietario a fargli male.
Percettiva, un’avversione verso per esempio del cibo, in cui il giorno prima era stato per esempio nascosto un farmaco.
Come la mia Sashimi… che non mangia cose bianche tipo Philadelphia, perché’ ci nascondo sempre le medicine e ormai non la frego più.
Nel prossimo articolo vi parlerò invece del condizionamento operante, ossia un condizionamento riconducibile a prove ed errori.
Intanto se ve lo siete persi, leggetevi anche “cos’e’ l’apprendimento”
CONCLUSIONE
So che è un argomento interessante ma anche un po’ difficile da capire per cui se vuoi chiedermi qualcosa che non hai trovato in questo articolo, scrivimi pure e ti risponderò più che volentieri.
Vi lascio qui sotto qualche definizione… meglio una volta in piu’ per ricordarvi.
- Stimolo incondizionato: Provoca una risposta significativa per il soggetto, ed è rappresentato dal cibo che riesce a far salivare il cane.
- Stimolo condizionato: Detto anche neutro, perché inizialmente non genera alcuna risposta nel soggetto, ma attraverso l’associazione con lo stimolo, la campanella genera una risposta: la salivazione.
- Risposta incondizionata: È la risposta del soggetto allo stimolo incondizionato. Nell’esperimento è rappresentata dalla produzione di saliva provocata dalla vista del cibo.
- Risposta condizionata: È la risposta del soggetto allo stimolo condizionato, che nel caso in questione è la salivazione del cane al suono del campanello.